“Quando el pare fa Carneval, i fioi fa Quaresema” (proverbio veneziano)
Quando il padre fa Carnevale (si gode la vita), i figli fanno Quaresima (digiunano)
Finiti i fasti di Carnevale siamo entrati nel periodo della Quaresima, i 40 giorni che precedono la Pasqua.
Anche se negli ultimi decenni la forza dei precetti cristiani è andata man mano affievolendosi, nella nostra tradizione restano molti residui che, lo vogliamo o no, condizionano anche il nostro modo di comportarci a tavola e in cucina.
In Quaresema se magna de magro
Fin dai tempi del medioevo, periodo storico in cui la Chiesa aveva forte impatto sulla vita della popolazione, si è instaurata la tradizione di osservare durante la Quadragesima (come di diceva in latino) un periodo di digiuno e astinenza in preparazione alla Pasqua.
Durante questo periodo, specialmente nella giornata di venerdì e in occasione del Mercoledì delle Ceneri, veniva consumato un solo pasto al giorno e si evitava di mangiare la carne.
Da qui il modo di dire veneziano “magnar de magro”.
Venerdì pesce…
La rinuncia alla carne durante il periodo di Quaresima significa mangiare soprattutto frutta, verdura e pesce.
La “regola” secondo cui i pasti del venerdì vadano fatti a base di pesce viene proprio dalla tradizione quaresimale e si è tramandata attraverso i secoli arrivando ai giorni nostri.
Quante volte avete sentito dire ai vostri nonni le parole “venerdì pesce” mentre decidevate cosa cucinare per pranzo o per cena?
Questa tradizione si è consolidata a cavallo tra VI e VII secolo, quando Isidoro da Siviglia, in maniera quasi scientifica, annuncia che mangiando carne si genera il piacere della carne, dei sensi.
I teologi stabiliscono quindi che sono le carni a costituire l’origine del temperamento sanguigno che induce uomini e donne alla lussuria e agli eccessi.
…e pesce sia!
E se la tradizione religiosa e popolare consiglia di mangiare pesce allora è meglio farsi trovare preparati con una buona quantità di ricette della tradizione veneziana.
Per l’antipasto un cicchetto a base di baccalà mantecato è sempre la scelta migliore, ma forse non si sposa con l’idea del “magnar magro”. Meglio allora una semplice e leggera insalata di piovra.
Per i primi c’è solo da sbizzarrirsi: dal pasticcio di pesce agli gnocchi col sugo di scampi passando per i risotti, come quello de go e il risotto de canoce e i bigoli in salsa. Poi ci sono le zuppe come il broeto alla ciosota o i go in brodo, vero fiore all’occhiello della cucina povera e semplice veneziana.
Passando ai secondi impossibile non citare le sarde in saor, le seppie col nero e gli scampi aea busara, che oltre al gusto, nascondono una storia tutta da scoprire.
Ma mare e laguna possono offrire anche garusoli, caparosoi e peoci, tutti indicati per un secondo piatto a base di pesce.
E così anche se questa Quaresima mangeremo magro, almeno mangeremo bene!