Questa ricetta dal nome un po’ ambiguo, è un di quelle ricette originariamente povere che raramente si trovano nei menù dei ristoranti, ma che venivano preparati nelle case o in barca. Il nome cassopipa, si riferisce al metodo di cottura. La cassariola (o casso) infatti altro non è che la pentola di coccio, mentre la pippa è la modalità di cottura, ovvero il lento sobbollire degli ingredienti.

La ricetta originale, di origine chioggiotta, vuole che si utilizzino non solo i caparossoli (o vongole veraci) ma tutti i molluschi a disposizione, quindi anche peoci, telline, cappelunghe e quello che offre il mercato del giorno. Per preparare i caparossoli in cassopipa vi serviranno anche una cipolla (o mezza, a seconda dei gusti, ma in questa ricetta sarebbe meglio abbondare), olio extravergine d’oliva, qualche spicchio d’aglio e prezzemolo. Poi due bicchieri di vino bianco ed infine sale e pepe.

Tagliate finemente la cipolla e mettetela a rosolare con l’olio. Una volta che si sarà imbiondita, aggiungete anche gli spicchi d’aglio schiacciati. Se preferite un gusto più forte, tagliate l’aglio a pezzettini o tritatelo e fatelo cuocere con la cipolla. Aggiungete quindi i caparossoli e il resto di molluschi che preferite. Sfumate con il vino bianco e aggiungete un po’ di pepe, poi coprite con un coperchio. Infine fate cuocere lentamente e a fuoco basso finché non si sarà addensato. Prima di servire tritate il prezzemolo, mescolate bene e assaggiate se va aggiustato di sale. Questo sugo è buono sia da sé, che per condire la pasta.

Un paio di consigli:

  • Prima di preparare i caparossoli in cassopipa, ricordatevi di lavare bene i molluschi e di fargli spurgare bene dalla sabbia
  • Volendo potete aggiungere anche un calamaro o qualche seppiolina

Immagine di copertina di Martino Ragusa