Se vi capita di girare per le isole della laguna di Venezia, non è detto che troviate i piatti della tradizione veneziana, ma le varianti locali. Ogni isoletta, forse proprio per la relativa lontananza dagli altri centri abitati (ancora oggi i tempi per spostarsi da un’isola all’altra non sono esattamente rapidi), ha sviluppato non solo le ricette di Venezia città, ma viceversa, ha dei piatti tipici che poi sono stati portati in centro.

Come nel caso degli essi buranèi, tipici dell’isola di Burano ma che in altre località si chiamano bussolà. In altre zone, come a Chioggia o nell’isola di Pellestrina, viene preparata anche la variante salata, simile a dei grissini e che, con la differenza di dialetto cambia anche leggermente nome (proprio così, a distanza di pochi chilometri cambiano i dialetti). Qui infatti i bussolà sono meglio conosciuti come bussolai. Per prepararli servono farina 0, acqua, olio extravergine d’oliva. Poi sale, strutto e lievito di birra.

Per prima cosa versate nella terrina l’acqua, il sale e lo strutto. Versate metà farina e mescolate aiutandovi con un cucchiaio di legno. Aggiungete poi il lievito e il resto ella farina poco per volta. Quando l’impasto è elastico e non si attacca più potete spostarlo sul piano di lavoro e iniziare a lavorarlo a mano con un po’ di farina. Potete anche impastare i bussolai con la planetaria, velocizzando i tempi, ma gli ultimi minuti di lavorazione vi conviene farli comunque a mano. Create un panetto e copritelo con un canovaccio, facendo riposare per almeno 15 minuti. Ungete poi l’impasto (a forma di salsicciotto) e fatelo lievitare per un’ora circa, completamente ricoperto e “sigillato” con della pellicola per alimenti. Quando sarà raddoppiato, tagliatelo a listarelle di circa 1,5 cm e tirando leggermente create dei cerchi o degli zeri. Disponeteli su di una teglia e infornate a 230°C per circa 20 minuti.

Un paio di consigli:

  • Potete sostituire lo strutto con il burro, ma attenzione alle quantità
  • Proprio come i grissini, i bussolai sono buonissimi da mangiare assieme a salumi e formaggi, oppure affondandoli in un barattolo di crema di nocciole

Immagine di copertina di Panificio Ballarin Corrado