El timon tien drita la barca (proverbio veneziano)
Il timone tiene dritta l’imbarcazione

Quasi 8000 iscritti e 2000 imbarcazioni. Tutte a remi.
È la Vogalongamanifestazione non competitiva che da 44 anni raduna a Venezia amanti della voga da tutto il mondo.

La foto di Riccardo Roiter Rigoni che è stata scelta come locandina della 44^ Vogalonga

Barche da canottaggio, canoe, dragonboat, biciclette acquatiche e gente che pagaia in piedi su una tavola da surf. E poi ovviamente le tradizionali barche veneziane: gondole, caorline, sandoli, mascarete, pupparini

La storia

È la mattina dell’8 maggio del 1975 (il giorno della Festa della Sensa) e 1500 veneziani a bordo di 500 imbarcazioni si ritrovano in Bacino San Marco per dare il via alla prima Vogalonga.
L’idea di creare una manifestazione sportiva su barche tipiche era venuta l’anno precedente ad un gruppo di veneziani amanti della voga alla veneta, in quegli anni pochi e isolati.

L’obiettivo è quello di riunire tutti gli appassionati di voga contro il degrado della città ed il moto ondoso (causato esclusivamente da imbarcazioni a motore) e per il ripristino delle tradizioni veneziane.
Sulle pagine del Corriere della Sera Sandro Meccoli li definirà: “Un gruppo sparuto di veneziani che, stanchi di ciacolar e di sentir ciacolar sulle sorti della città e della laguna, hanno richiamato i cittadini alle armi, ovvero all’arma di sempre, il remo”.

Il passaggio delle imbarcazioni sotto il Ponte dei Tre Archi nel rio di Cannaregio

Già dalla prima edizione arrivano regatanti da fuori città: Chioggia, Caorle, Treviso, Padova, Riva del Garda, Lombardia e Piemonte.
Negli anni ’90 c’è il primo sorpasso dei vogatori stranieri rispetto a quelli veneziani. Negli ultimi anni invece gli iscritti provenienti dall’estero hanno superato quelli provenienti dall’Italia.

Il percorso

La Vogalonga si snoda per i canali e le isole Venezia per circa 30km. La spettacolare partenza è dal Bacino San Marco, davanti al Palazzo Ducale e al Paron de Casa (il Campanile di San Marco).
Allo scoppio del cannone c’è l’emozionante “alzaremi” di tutte le imbarcazioni e poi il lungo serpentone parte per snodarsi prima per il Canale della Giudecca fino a Sant’Elena per poi immergersi nella Laguna Nord.

La Laguna di Venezia vista dal satellite. Sono individuabili le isole che delineano il percorso della Vogalonga

Qui attraversa e costeggia le isole delle Vignole, Sant’Erasmo e San Francesco del Deserto per arrivare a Burano, praticamente il giro di boa della Vogalonga.
È qui che molte imbarcazioni, nel pieno spirito della manifestazione, si fermano per mangiare, bere, riposarsi, anche nei ristoranti e nelle osterie dell’isola colorata.

Si passa poi per le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo e si entra nel Canal Grande di Murano. Da qui si arriva a Venezia, si passa per il canale di Cannaregio e si raggiunge il Canal Grande (quello vero) e lo si percorre tutto (passando sotto al ponte di Rialto e dell’Accademia) fino all’arrivo alla Punta della Dogana di fronte a San Marco.

Gli irriducibili

Tra gli oltre 8mila iscritti delle ultime edizioni della Vogalonga ce ne sono alcuni che meritano un plauso particolare. Sono i “Cavalieri della Voga”, ovvero coloro che da quell’8 maggio 1975 non hanno mai saltato l’appuntamento con la Vogalonga percorrendo, fino ad oggi, quasi 1300km con il remo in mano.

Foto di copertina di Riccardo Roiter Rigoni