“Santa Lucia, ea note più eonga che ghe sia” (detto veneziano ma non solo)
Santa Lucia, la notte più lunga che ci sia
Il 13 dicembre in tutta Italia si festeggia Santa Lucia, martire siracusana vissuta a cavallo tra il 200 e il 300.
A Venezia questa festa è sentita particolarmente dato che, da oltre 900 anni, le spoglie della Santa sono custodite nelle chiese dalla città.
E proprio a Venezia è nata la tradizione diffusa in tutta Italia secondo la quale sia Santa Lucia, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, a portare doni e dolci ai bambini buoni.
Il giorno più corto che ci sia
Inizialmente la festa di Santa Lucia (prima dell’avvento del Calendario Gregoriano alla fine del 1500) cadeva nel giorno del solstizio d’inverno e quindi rappresentava il giorno più corto dell’anno.
Nonostante lo spostamento della data della festività al 13 dicembre, nel dire comune è rimasta la credenza che la notte di Santa Lucia sia la più lunga dell’anno.
La notte di Santa Lucia: dolci e regali per i bimbi buoni
Dal XIV secolo in alcune regioni, soprattutto dell’Italia settentrionale, Santa Lucia è portatrice di doni e dolciumi ai bambini.
La tradizione nasce proprio a Venezia, infatti i nobili veneziani erano soliti fare doni ai bambini nel giorno dedicato alla Santa.
Da secoli Santa Lucia, come Babbo Natale, la Befana, Gesù Bambino e San Nicola, è vista come una figura magica che passa casa per casa durante la notte.
Alla Santa viene lasciato del cibo: di solito arance, biscotti, caffè e un bicchiere di vino rosso. Per l’asino che trasporta i doni invece viene lasciato del fieno o farina gialla e sale.
I bambini quando si svegliano trovano i rimasugli del cibo che hanno lasciato a Santa Lucia, talvolta con un’aggiunta di caramelle e monete di cioccolato. Inoltre trovano i regali che la Santa ha portato loro, a seconda di come si sono comportati durante l’anno.
Esiste anche una filastrocca che i bambini dedicano a Santa Lucia, non solo a Venezia, ma in molte parti d’Italia:
“Santa Lucia con il suo carretto
lascia a tutti un gioco e un dolcetto.
porta ai bambini tanti regali
tutti belli, tutti speciali”
Il culto di Santa Lucia a Venezia
A Venezia il culto di Santa Lucia ha origini molto antiche.
Secondo alcune fonti nel 1204, quando i veneziani conquistarono la capitale bizantina Costantinopoli, trafugarono il corpo di Santa Lucia e lo portarono a Venezia (anche se non c’è certezza che il corpo sottratto sia proprio quello della Santa siracusana, altre fonti infatti sostengono che il corpo di Santa Lucia sia custodito a Metz, in Francia).
Le spoglie vennero poste nella chiesa nell’isola di San Giorgio Maggiore dove ogni anno il 13 dicembre moltissimi fedeli andavano in pellegrinaggio per rendere omaggio alla Santa.
Nel 1279 il mare mosso capovolse le barche che andavano in processione e alcuni pellegrini persero la vita. Si decise così di trasferire nella chiesa di Santa Lucia (dove ora sorge la stazione ferroviaria) i resti della Santa.
La costruzione della stazione e il “trasloco” a San Geremia
Nel 1845 il governo asburgico decise di demolire la chiesa di Santa Lucia per far spazio alla stazione ferroviaria. La stazione prese così il nome di Venezia Santa Lucia.
Le spoglie della Santa vennero trasferite nella vicina chiesa di San Geremia dove sono custodite ancora oggi.
Sulla parete dell’abside della chiesa che si affaccia sul Canal Grande negli anni della Prima Guerra Mondiale fu aggiunta un’iscrizione per invocare la protezione della Santa che recita:
“Lucia Vergine di Siracusa martire di Cristo
in questo tempio riposa
all’Italia al Mondo implori luce pace”
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