Tra i dolci tipici veneziani, i baìcoli sono forse i più conosciuti e riconoscibili, tanto da comparire nel dizionario del dialetto veneziano di Giuseppe Boerio. Nelle varie pasticcerie, ma anche nei supermercati, si trovano in una scatola di latta che li mantiene freschi e interi.
I baicolì sono dei biscotti dalla pasta lievitata, anche se proprio non si direbbe, vista la forma sottilissima, e croccanti. Sono ideali per accompagnare una tazzina di caffè a metà mattina o, per chi ha abitudini più British, la classica tazza di tè pomeridiana. Questi dolcetti non sono poi così dolci. Per preparare la ricetta tradizionale servono questi ingredienti: 1 dl. di latte, 400 gr. di farina, 50 gr. di zucchero, 80 gr. di burro, 1 albume, 15 gr. di lievito di birra (e un po’ di pazienza nell’aspettare le varie fasi di lievitazione e cottura dell’impasto).
Prima di tutto dovete sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiungete poi ¼ della farina e impastate fino ad ottenere una palla liscia (attenzione nel dosare l’acqua!). Incidete la superficie a forma di X e lasciate lievitare in una ciotola coprendola con un telo. Impastate il resto della farina con il burro ammorbidito, lo zucchero, un pizzico di sale e l’albume. Ora potete unire i due impasti (quello lievitato e quello non lievitato). Dividete l’impasto in quattro “salamini” e fateli lievitare su una teglia da forno (sempre coperti). Finalmente potete infornare a 180°C per circa 10 minuti. Sfornate e fate raffreddare per un paio di giorni. L’ultimo passaggio è quello di tagliare a fettine sottili e infornare nuovamente (questa volta a 170°C) per tostare e dorare i biscotti.
Un paio di consigli:
- Non modificate la ricetta aggiungendo ingredienti perché come risultato non avrete più dei baìcoli (è un po’ come la “carbonara di zucchine”: NON è una carbonara)
- E se passate per Venezia come turisti, sono un’ottima idea di souvenir: anche se finiscono vi rimarrà sempre la scatola
Foto copertina: Colussi